Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51172 del 9 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:51172PEN

Massima

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Il dolo omicidiario può essere desunto in modo indiretto da elementi esterni della condotta, come l'idoneità dell'azione e la sua non equivoca potenzialità offensiva, valutati secondo una prognosi postuma riferita alla situazione concreta in cui si trovava l'imputato al momento del fatto. L'entità delle lesioni subite dalla vittima e il fatto che questa non si sia trovata in pericolo di vita non escludono la sussistenza del dolo omicidiario, che va accertato sulla base della complessiva dinamica dell'azione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del dolo omicidiario, può legittimamente attribuire rilievo a elementi quali la potenzialità offensiva dell'arma utilizzata, il numero e la distanza ravvicinata dei colpi esplosi, nonché la loro direzione verso il tronco del corpo della vittima e non verso il basso. L'assenza di esplicite ammissioni da parte dell'imputato non preclude l'accertamento dell'animus necandi, che può essere desunto in via indiziaria dalla condotta complessivamente posta in essere. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del dolo omicidiario, non è vincolato dalla circostanza che le lesioni riportate dalla vittima non siano state di natura mortale, dovendo invece apprezzare l'idoneità dell'azione secondo una prognosi postuma riferita alla situazione concreta in cui si è svolta la condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/03/2017 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Napoli confermava quella emessa il 10 maggio 2016, a seguito …

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