Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20022 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20022PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel valutare l'applicazione di una misura cautelare, è tenuto a prendere in esame in modo analitico e puntuale le specifiche contestazioni e allegazioni difensive, confrontandole con gli elementi di segno opposto acquisiti agli atti, senza poterle semplicemente ignorare o liquidare con un generico richiamo alla motivazione del provvedimento impugnato. L'omissione di tale doverosa disamina, in presenza di deduzioni difensive potenzialmente favorevoli all'indagato, determina un vizio di motivazione che comporta l'annullamento dell'ordinanza e il rinvio per un nuovo esame, nel quale il giudice dovrà valutare attentamente le doglianze della difesa in ordine sia alla carenza dei gravi indizi di colpevolezza, sia all'insussistenza di esigenze cautelari, anche in riferimento al tempo trascorso dal compimento del fatto criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 653/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 02/08/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

Uditi i difensori (OMISSIS) e (OMISSIS), i quali hanno insistito per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza resa il 2 agosto…

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