Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34458 del 12 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34458PEN

Massima

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Il diritto di critica e di cronaca giornalistica trova il suo limite nel rispetto della reputazione altrui, in particolare quando si tratta di figure pubbliche come i magistrati. Pertanto, l'utilizzo di espressioni denigratorie e gratuitamente offensive nei confronti di un magistrato, anche se non direttamente coinvolto nelle indagini oggetto dell'articolo, eccede i confini del legittimo esercizio del diritto di critica e di cronaca, determinando la responsabilità penale per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Ciò vale anche per il direttore responsabile del giornale che ometta di esercitare il dovuto controllo sui contenuti pubblicati, consentendo la commissione del reato. Tuttavia, il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere decorre dalla notificazione dell'avviso di deposito della stessa e non dalla sua pubblicazione, con la conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso proposto oltre tale termine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. GI., N. IL (OMESSO);

2) FU. MA., N. IL (OMESSO);

3) FO. ST., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/03/2006 GIP TRIBUNALE di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI L., che ha concluso per il rigetto.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il G.u.p. del Tribunale di Milano, con sentenza dell'8 marzo 20…

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