Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49076 del 25 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49076PEN

Massima

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Il sindaco e consigliere regionale, nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche, non può abusare del proprio ruolo istituzionale per favorire, attraverso un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, l'attribuzione di appalti e lavori pubblici a soggetti a lui collegati, anche attraverso il coinvolgimento di funzionari pubblici corrotti. Tali condotte, caratterizzate da spregiudicatezza e dalla capacità di esercitare pressioni all'interno dell'ente locale, integrano il reato di associazione a delinquere e tentativo di corruzione, e giustificano l'applicazione di misure cautelari personali, anche in considerazione del concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, desumibile dal ruolo apicale ricoperto, dalla pluralità delle condotte delittuose accertate, dalla rete di relazioni e cointeressenze illecite intessuta, nonché dalla persistenza di tali capacità criminali anche dopo la cessazione del precedente incarico pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI:
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO COSTANZO;
sentite le conclusioni del PG GIANLUIGI PRATOLA che conclude per il rigetto del ricorso.
Udito l'avvocato (OMISSIS) del foro di NAPOLI in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS), per delega orale, in difesa di (OMISSIS), il quale chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13/02/2…

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