Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35709 del 6 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35709PEN

Massima

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Il possesso di un coltello con lama inferiore a 6 cm, rinvenuto all'interno di un veicolo, integra il reato di porto abusivo di armi di cui all'art. 4, comma 3, della L. n. 110 del 1975, anche in assenza di una immediata giustificazione da parte dell'imputato, essendo irrilevante una successiva giustificazione dedotta nel corso del processo. Ai fini dell'affermazione della responsabilità penale, il giudice può desumere la disponibilità dell'arma da parte dell'imputato sulla base di una serie convergente di elementi probatori, come il rinvenimento di tracce di sostanze stupefacenti sull'arma e il contestuale ritrovamento di droga nell'abitazione dell'imputato, senza che assuma decisività la deposizione di un teste che si assuma responsabile della detenzione dell'arma, in quanto tale tardiva giustificazione non è suscettibile di immediata verifica. L'assenza dei presupposti per l'applicabilità della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto può essere rilevata anche con motivazione implicita, quando dalla complessiva ricostruzione dei fatti e dalle caratteristiche della condotta risulti evidente l'inammissibilità della relativa richiesta. L'erronea applicazione della recidiva, con conseguente illegale aumento della pena, è rilevabile d'ufficio dalla Corte di Cassazione anche in caso di inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/05/2018 del TRIBUNALE di BARCELLONA POZZO DI GOTTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO APRILE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CARDIA Delia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio in relazione alla recidiva, con rideterminazione della pena in Euro 1.500 di ammenda e l'inammissibilita' nel r…

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