Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23910 del 10 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23910PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze probatorie a quella compiuta dai giudici di merito, i quali hanno il potere esclusivo di apprezzare la credibilità e l'attendibilità delle prove, anche quando vi siano dichiarazioni testimoniali contrastanti, purché la loro scelta sia sorretta da una motivazione adeguata e logica. Il vizio di motivazione, censurabile in sede di legittimità ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p., deve essere di tale evidenza da risultare percepibile ictu oculi, senza possibilità di una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, riservata al giudice di merito. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel giudizio di legittimità, non può riesaminare il merito della controversia, ma deve limitarsi a verificare la coerenza e la logicità del ragionamento giuridico seguito dai giudici di merito, senza poter sindacare la valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti, salvo che non risultino macroscopiche illogicità o contraddizioni nel percorso argomentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IACOPINO Silvana - Presidente

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 31/03/2005 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VISCONTI SERGIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore TEDESCO Orazione in sostituzione dell'avv. ((omissis)) che ha concluso…

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