Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32645 del 16 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32645PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo riconosciuto come fondamentale strumento di controllo democratico sull'operato della pubblica amministrazione, trova un limite invalicabile nel divieto di formulare attacchi gratuiti e diffamatori nei confronti di singoli pubblici ufficiali. Pertanto, l'attribuzione a un pubblico ufficiale di comportamenti non corrispondenti al vero, suscettibili di essere inquadrati in un esercizio non corretto della funzione esercitata e idonei a suscitare la riprovazione della comunità, integra il delitto di diffamazione, anche qualora l'autore della condotta dichiari di aver inteso semplicemente descrivere la particolare solerzia del pubblico ufficiale nell'adempimento del proprio dovere. Ciò in quanto, ai fini della configurabilità del dolo richiesto dalla fattispecie, è sufficiente la consapevolezza di formulare giudizi oggettivamente lesivi della reputazione altrui, senza che rilevi l'eventuale errore sulla veridicità dei fatti o sulla correttezza dei giudizi espressi. Inoltre, il riferimento a presunte disfunzioni burocratiche nell'esercizio di attività commerciali non giustifica un attacco diretto alla persona del pubblico ufficiale incaricato dei relativi controlli, essendo tale critica più appropriatamente rivolta al dirigente dell'ufficio competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/01/2017 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa IRENE SCORDAMAGLIA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa DI NARDO MARILIA, che conclude per il rigetto;
Udito il difensore;
il difensore presente si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) era riconosciuto colpevole, con le conform…

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