Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10773 del 14 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10773PEN

Massima

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L'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso non richiede una specifica motivazione ulteriore rispetto alla dimostrata appartenenza, purché risulti adeguatamente provata e non vi siano elementi dai quali desumere che essa sia venuta meno. Tuttavia, l'imposizione dell'obbligo di soggiorno in un determinato comune, quale misura accessoria, necessita di una motivazione che dia conto della particolare gravità della pericolosità sociale del soggetto e dell'insufficienza delle altre misure di prevenzione, non essendo sufficiente il mero rilievo del ruolo rivestito all'interno dell'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Reggio Calabria il 23/01/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha richiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato limitatamente al disposto soggiorno …

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