Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8101 del 20 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8101PEN

Massima

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Il possesso di un documento di identità falsificato, con la partecipazione del possessore alla contraffazione, integra il reato più grave di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p., la cui consumazione si perfeziona nel momento del rinvenimento del documento falso in possesso dell'agente, a prescindere dalla data di formazione del falso. Pertanto, il termine di prescrizione decorre da tale momento, senza che gravi sull'imputato l'onere di provare la data esatta di consumazione del reato. Diversamente, il reato di falsità materiale commessa dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative, di cui agli artt. 477 e 482 c.p., si consuma con la semplice formazione del documento falso, con la conseguenza che, in mancanza di prova certa sulla data di consumazione, il termine di prescrizione deve essere computato secondo il maggior vantaggio per l'imputato, facendo riferimento alla data più risalente. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, non è tenuto a esaminare analiticamente ogni singola deduzione difensiva, essendo sufficiente l'indicazione degli elementi di preponderante rilevanza ritenuti ostativi alla loro concessione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO CENTOFANTI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ZACCO FRANCA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Milano, giudicando in sede di rinvio dalla Corte di c…

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