Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51873 del 23 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51873PEN

Massima

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Il tentato omicidio si configura quando l'agente, pur non avendo raggiunto l'obiettivo di uccidere, ha posto in essere una condotta idonea e diretta in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, utilizzando uno strumento potenzialmente letale e colpendo una zona vitale del corpo. L'attenuante della provocazione non è applicabile quando vi è una macroscopica sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e la reazione violenta dell'agente, tale da escludere il nesso causale tra il fatto provocante e lo stato d'ira. Infatti, la circostanza attenuante della provocazione, pur non richiedendo i requisiti di adeguatezza e proporzionalità, non sussiste qualora la sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso sia talmente grave e macroscopica da escludere lo stato d'ira ovvero il nesso causale tra il fatto ingiusto e l'ira.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/07/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GAETANO DI GIURO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CESQUI ELISABETTA conclude per il rigetto del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS) che deposita comparsa conclusionale e nota spese cui si riporta.
RITENUTO IN FATT…

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