Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19694 del 8 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19694PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, quale espressione della libera manifestazione del pensiero, consente l'utilizzo di espressioni anche aspre e vivaci, purché non trasmodi in gratuiti attacchi personali lesivi della reputazione altrui. La critica politica, in quanto diretta a rappresentanti di pubbliche funzioni, beneficia di un livello massimo di tutela, in quanto finalizzata a fornire al pubblico un mezzo per scoprire e formarsi un'opinione sulle idee e le attitudini dei rappresentanti politici, essendo il cuore della democrazia. Pertanto, il limite all'esercizio di tale diritto è superato solo quando l'agente trascenda in attacchi personali, diretti a colpire, su un piano individuale e senza alcuna finalità di pubblico interesse, la figura morale del soggetto criticato. La valutazione della continenza della critica deve essere effettuata contestualizzando le espressioni utilizzate nell'ambito della polemica politica in cui si inseriscono, senza prescindere dalla considerazione del progressivo deterioramento del linguaggio, soprattutto nelle contese a contenuto strettamente politico, che vede il frequente ricorso ad espressioni obiettivamente offensive all'indirizzo dell'avversario di turno, oggi generalmente tollerate. Ciò in quanto, quanto maggiore è il potere esercitato, maggiore è l'esposizione alla critica, poiché chi esercita poteri pubblici deve essere sottoposto ad un rigido controllo sia da parte dell'opposizione politica che dei cittadini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2017 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA TERESA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso chiedendo il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di Appello di TRIESTE confermava la dec…

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