Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22750 del 28 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22750PEN

Massima

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Il reato associativo, in quanto fattispecie a carattere permanente, costituisce il momento iniziale di un disegno criminoso unitario, la cui prosecuzione può essere riconosciuta nella continuazione con altri reati, purché vi sia una significativa prossimità temporale tra le diverse condotte delittuose e una comune matrice criminale. Tuttavia, la mera vicinanza cronologica tra i reati non è di per sé sufficiente a integrare il requisito della continuazione, essendo necessario che le singole violazioni siano espressione di un medesimo programma criminoso, caratterizzato da una deliberazione unitaria e da una specifica programmazione delle condotte illecite, anche se non necessariamente nei dettagli. Pertanto, il giudice, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve accertare non solo la prossimità temporale tra i reati, ma anche l'esistenza di un nesso psicologico e finalistico tra le diverse condotte, desumibile dalla natura e dalle modalità esecutive dei reati, nonché dalle circostanze concrete del caso. La mera occasionalità e la mancanza di una programmazione unitaria delle violazioni, anche se commesse in tempi ravvicinati, escludono la continuazione, in quanto indicano l'assenza di un disegno criminoso complessivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/10/2019 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza depositata in data 23.10.2019 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, quale giudice dell'esecuzione, ha respinto la richiesta p…

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