Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17760 del 27 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17760PEN

Massima

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Il rilascio di una falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione, attestante il possesso dei requisiti reddituali per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, integra il reato di falso ideologico, anche qualora il dichiarante non sia il diretto beneficiario del beneficio, ma un familiare convivente, in quanto la legittimazione all'ammissione al patrocinio a spese dello Stato è valutata con riferimento all'intero nucleo familiare. Pertanto, la mancata corrispondenza tra quanto dichiarato e la reale situazione patrimoniale e reddituale del nucleo familiare, anche con riferimento ai beni intestati a familiari conviventi, comporta la responsabilità penale del dichiarante per il reato di falso ideologico, a prescindere dalla circostanza che i redditi e i beni del nucleo familiare superino o meno i limiti previsti per l'ammissione al beneficio. Ciò in quanto la dichiarazione sostitutiva di certificazione ha la funzione di attestare la veridicità dei fatti in essa contenuti, indipendentemente dalla loro rilevanza ai fini dell'ammissione al beneficio, e la sua falsità integra il reato di falso ideologico, a prescindere dalle conseguenze che ne derivano. Inoltre, la responsabilità penale del dichiarante non viene meno nemmeno qualora emerga che i beni intestati al familiare convivente non siano di sua effettiva proprietà o non producano reddito, in quanto l'obbligo di dichiarare la situazione patrimoniale e reddituale del nucleo familiare sussiste indipendentemente dalla titolarità effettiva dei beni e dalla loro redditività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. LE. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22 ottobre 2008 della CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE Andrea;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte d'appello di Lecce con sent…

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