Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12409 del 28 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12409PEN

Massima

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Il principio di specialità previsto dalla legge n. 689 del 1981, art. 9, quale criterio di soluzione dell'eventuale concorso tra norme penali incriminatrici e norme amministrative sanzionatorie, presuppone il confronto strutturale tra le rispettive fattispecie astratte. In tale contesto, l'art. 213, comma 4, del Codice della Strada, che punisce con sanzione amministrativa l'abusiva circolazione del veicolo sottoposto a sequestro amministrativo, deve ritenersi speciale rispetto all'art. 334 c.p., nel quale è configurato invece il delitto di sottrazione da parte del custode o del proprietario di beni di cui è stato disposto il sequestro penale o amministrativo. Pertanto, qualora la condotta del soggetto integri gli estremi sia dell'illecito amministrativo di cui all'art. 213, comma 4, Codice della Strada, sia del delitto di cui all'art. 334 c.p., trova applicazione il principio di specialità, con conseguente assorbimento del reato nella sanzione amministrativa, in ossequio al divieto di bis in idem.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;

nei confronti di:

1) MO. MA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 3537/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 09/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE Arturo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO

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