Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29924 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29924PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il giudice di legittimità, quale giudice di sola cognizione, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella compiuta dal giudice di merito, la cui motivazione, se sorretta da argomentazioni logiche e coerenti, non è censurabile in sede di ricorso per cassazione. Il sindacato di legittimità è infatti limitato alla verifica della effettiva esistenza della motivazione e della sua resistenza logica alle deduzioni difensive, senza poter riesaminare nel merito le risultanze probatorie. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze del ricorrente si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze già esaminate dal giudice di merito, senza indicare specifici vizi logici o giuridici della motivazione impugnata. In tali casi, il giudice di legittimità deve limitarsi a constatare la presenza di una motivazione adeguata, senza poter sostituire la propria ricostruzione dei fatti a quella operata dal giudice di appello o di primo grado, il quale gode di un ampio margine di discrezionalità nella valutazione delle prove e nell'individuazione delle circostanze rilevanti ai fini della decisione. Inoltre, il giudice di legittimità non può sindacare la scelta del giudice di merito di ritenere prevalenti talune prove rispetto ad altre, quando tale valutazione risulti sorretta da una motivazione logica e coerente, ancorché opinabile. Infine, il ricorso per cassazione è inammissibile anche quando le doglianze del ricorrente ripropongono pedissequamente i medesimi motivi già esaminati e disattesi dal giudice di merito, senza indicare specifiche censure alla motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. DE. (nato il (OMESSO)), in proprio;

avverso la sentenza della Corte di appello di Milano, sezione quarta penale, in data 06.12.2005;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Margherita Bianca Taddei;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. Galasso Aurelio, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 24.03.2005, il…

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