Il provvedimento amministrativo di diniego di autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande non può essere fondato sulla mera saturazione numerica e dislocazione dei pubblici esercizi, in quanto tale limitazione non risulta più applicabile ai sensi della normativa vigente in materia di autorizzazioni commerciali, in particolare dell'art. 3, comma 1, del D.L. n. 223/2006, convertito in L. n. 248/2006, che ha abrogato le disposizioni legislative e regolamentari statali che prevedono, con riferimento all'iniziativa economica privata, un regime di autorizzazione, licenza, nulla osta, permesso o altro atto di assenso comunque denominato, in ragione del numero dei soggetti già operanti nel mercato. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a valutare la domanda di autorizzazione nel rispetto dei principi di libertà di iniziativa economica e di concorrenza, senza poter opporre limiti numerici o localizzativi predeterminati, se non in presenza di specifiche e motivate esigenze di tutela di interessi pubblici prevalenti, adeguatamente dimostrate e proporzionate allo scopo.