Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36639 del 2 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36639PEN

Massima

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Il riconoscimento del reato continuato richiede la prova dell'unicità del disegno criminoso, inteso come scopo unitario dei singoli reati, che si presentano come realizzazione di un programma delineato ab initio nella mente del soggetto. Tale prova, investendo la sfera psichica dell'agente, deve essere desunta da indizi esterni alla condotta, quali l'omogeneità delle violazioni, la tipologia di reati commessi, il bene protetto e le modalità esecutive. Il decorso del tempo tra le condotte delittuose costituisce elemento decisivo per valutare l'esistenza di una programmazione unitaria predeterminata, in quanto, in assenza di altri elementi, quanto più ampio è il lasso temporale, tanto più improbabile risulta l'unicità del disegno criminoso. Grava sul condannato che invoca l'applicazione della disciplina del reato continuato l'onere di allegare elementi specifici e concreti a sostegno, non essendo sufficiente il mero riferimento alla contiguità cronologica degli addebiti o all'identità o analogia dei titoli di reato, in quanto indici sintomatici non di attuazione di un progetto criminoso unitario, quanto piuttosto di abitualità criminosa e di scelte di vita ispirate alla sistematica e contingente commissione di illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 597/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 28/04/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI GIURO GAETANO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto di rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28/04/15, la Corte di appello di Palermo, in funzione di giudice dell'esecuzione, si e' pronunciata sull'istanza presentata nell'interesse di (OMISSIS), diretta ad ottenere l…

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