Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15202 del 14 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15202PEN

Massima

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Il giudizio cautelare personale, ai fini dell'applicazione di una misura restrittiva della libertà, si fonda su un giudizio di probabilità e non di certezza, essendo sufficiente la sussistenza di "indizi" a carico dell'indagato, senza che sia necessario il raggiungimento della prova piena richiesta per il giudizio di merito. La motivazione del provvedimento cautelare, anche se sintetica, è ritenuta legittima quando faccia riferimento ad altri atti del procedimento, la cui motivazione risulti congrua e coerente con la decisione adottata, e sia ostensibile all'interessato. In tale contesto, la valutazione degli elementi indiziari non deve seguire i parametri fissati per il giudizio di merito, essendo sufficiente che il giudice dia conto della logicità e coerenza delle inferenze valutative compiute sulla base del complessivo quadro indiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ho. Re. , nato in (OMESSO), e Li. Kl. , nato in (OMESSO);

avverso l'ordinanza 26 novembre 2010 del Tribunale del riesame di Venezia, adito ex articolo 309 c.p.p., il quale ha confermato l'ordinanza 2 novembre 2010 del G.I.P. presso il Tribunale di Padova, che ha disposto la loro custodia cautelare in carcere per il reato continuato ex Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73.

Visti gli att…

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