Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1761 del 17 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:1761PEN

Massima

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Il falso in scrittura privata si configura quando l'agente, con condotta fraudolenta, attribuisce a sé o ad altri un fatto non vero, alterando o modificando in tutto o in parte una scrittura privata, al fine di trarre in inganno il destinatario. La condotta fraudolenta può consistere sia nell'apposizione di una firma falsa, sia nell'alterazione di una firma genuina, sia nell'attribuzione di un contenuto non veritiero a una scrittura privata. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che l'agente abbia coscienza e volontà di compiere l'atto materiale di falsificazione, a prescindere dalla finalità perseguita o dall'effettivo inganno realizzato. La prova della falsità può essere fornita attraverso ogni mezzo di prova, ivi compresa la perizia grafica, la quale tuttavia non costituisce l'unico strumento di accertamento, essendo rimessa al prudente apprezzamento del giudice la valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti. La motivazione della sentenza di condanna per falso in scrittura privata deve essere logica e coerente con i principi giuridici in materia, senza che sia necessario un esame analitico di tutte le argomentazioni difensive, essendo sufficiente che il giudice dia conto delle ragioni per le quali ritiene provata la responsabilità dell'imputato. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna per falso in scrittura privata è inammissibile qualora i motivi di doglianza ripropongano questioni già esaminate e correttamente risolte dal giudice di merito, senza introdurre nuovi elementi di valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 286/2010 CORTE APPELLO di CATANIA, del 04/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Iacoviello F.M. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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