Il silenzio assenso sulla domanda di concessione edilizia, formatosi ai sensi dell'art. 2 della L.R. n. 17/1994 per decorso del termine di 120 giorni, attribuisce al richiedente una posizione equiparabile all'ottenimento della concessione stessa, con la conseguenza che l'amministrazione, decorso il termine di 30 giorni dalla comunicazione di inizio lavori, non può più adottare un provvedimento di diniego o di demolizione delle opere, ma può esercitare il potere di annullamento in autotutela solo nel rispetto dei presupposti generali di tale potere, ovvero sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale, valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati coinvolti, nonché rispetto di un termine ragionevole. Pertanto, è illegittimo il provvedimento con cui l'amministrazione, in assenza di un legittimo provvedimento di annullamento in autotutela, si limiti a disporre la demolizione delle opere ritenute abusive, senza attivare le azioni necessarie a far valere le eventuali responsabilità penali, civili, amministrative e disciplinari di quanti abbiano concorso a determinare l'applicazione delle disposizioni sul silenzio assenso.