Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 3716 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:3716SENB

Massima

Generata da Simpliciter
Il titolo abilitativo edilizio, quale presupposto legittimante l'esecuzione di interventi edilizi, deve essere rispettato nella sua interezza, sia per quanto attiene alla tipologia degli interventi consentiti, sia per quanto concerne i parametri dimensionali e volumetrici autorizzati. Pertanto, la realizzazione di opere edilizie in difformità o in eccedenza rispetto al titolo abilitativo, anche se solo parziale, integra un'ipotesi di abuso edilizio, legittimando l'adozione, da parte della pubblica amministrazione, di provvedimenti di sospensione dei lavori e di successiva demolizione delle opere abusivamente eseguite, senza che ciò comporti una duplicazione sanzionatoria a carico del privato. Tali provvedimenti, infatti, costituiscono l'esercizio del potere-dovere dell'amministrazione di ripristinare la legalità violata, non configurandosi come una sanzione ulteriore rispetto a quella pecuniaria prevista dalla legge regionale per gli interventi realizzati in totale difformità dal titolo edilizio o in assenza dello stesso. L'ordine di demolizione, pertanto, non può essere evitato nemmeno attraverso la presentazione di una istanza di accertamento di conformità, in quanto tale istituto presuppone la realizzazione di interventi edilizi in assenza di titolo o in totale difformità dallo stesso, circostanza che non ricorre nel caso di specie, in cui le opere sono state eseguite in parziale difformità dal titolo abilitativo.

Sentenza completa

N. 10388/2014
REG.RIC.

N. 03716/2015 REG.PROV.COLL.

N. 10388/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10388 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, Via Buonarroti, 40;

contro

ll Comune di Cave, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, Via Nemorense, 18;

per l'annullamento

dell'ordinannza n. 39 del Comune di Cave, datata 12 maggio 2014 e notificata in pari data, in forza della quale l'Ente ha ordinato la sospensione dei lavori realizzati …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.