Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26983 del 10 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:26983PEN

Massima

Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, si appropria di beni affidatigli in ragione del suo ufficio e redige un falso documento per occultare il proprio illecito comportamento, commette i reati di peculato e di falsità ideologica in atto pubblico. Il giudice di legittimità non può riesaminare le risultanze di fatto accertate dai giudici di merito, qualora la motivazione della sentenza impugnata sia logica e coerente con il materiale probatorio esaminato. In tali casi, il ricorso per cassazione è inammissibile, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equa in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PE. An. ;

contro la sentenza in data 18 gennaio 2007 della Corte di appello di Bologna.

Letti gli atti e la sentenza impugnata.

Udita la relazione del Consigliere Dott. Bruno Oliva.

Udito il P.G., Dott. Giovanni D'Angelo, che ha chiesto la dichiarazione d'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore, avv.to Valter Cara in sostituzione dell'avv.to S. E. Dati, che si e' riportato al ricorso.

…

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