Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35211 del 12 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35211PEN

Massima

Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere correttamente desunto dalla gravità dei fatti ascritti all'indagato, quale indice del suo attivo inserimento in un illecito traffico di stupefacenti di notevole portata, nonché dalla negativa valutazione della sua personalità, quale desunta dalle plurime e recenti condanne per analoghi reati, senza che sia necessario un riferimento a dati ulteriormente individualizzanti. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve effettuare un'analisi specifica e puntuale in relazione alla natura e al grado delle esigenze da soddisfare nel caso concreto, senza che il mero decorso del tempo possa di per sé superare il giudicato cautelare conseguente al precedente rigetto della richiesta di riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Al. ;

contro l'ordinanza in data 27 novembre 2007 del Tribunale di Taranto.

Letti gli atti e il provvedimento impugnato.

Udita la relazione del Cons. Dott. ((omissis)).

Udito il Procuratore generale, Dott. DELEHAYE E., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Ca. Al. ricorre contro il provvedimento indicato in epigrafe, con il quale il Trib…

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