Il titolare di un esercizio commerciale che reiteratamente presenta segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) di apertura di un esercizio di vicinato, le quali vengono puntualmente dichiarate inefficaci dall'amministrazione comunale con provvedimenti di chiusura dell'attività, non può invocare la natura privata dell'area in cui espone le merci per sottrarsi all'applicazione del regolamento comunale di polizia urbana, in quanto grava su di lui l'onere di dimostrare la titolarità del diritto sull'area, circostanza che non è stata assolta; inoltre, l'area è comunque soggetta al pubblico passaggio, costituendo ciò di per sé presupposto sufficiente per l'esercizio del controllo commerciale da parte dell'autorità comunale. In tali casi, il provvedimento di sospensione dell'attività commerciale adottato dall'amministrazione è legittimo, in quanto l'esercizio dell'attività avviene sine titulo, essendo stati tutti i precedenti titoli dichiarati inefficaci con provvedimenti non impugnati. La mancata integrale notifica del provvedimento sanzionatorio secondo le forme di cui agli artt. 139 e 140 c.p.c. non inficia la validità del provvedimento, in quanto la sua conoscenza da parte del destinatario è comunque certa, avendo egli proposto ricorso avverso il medesimo. Inoltre, trattandosi di provvedimento vincolato, il difetto di notifica non incide sulla legittimità dello stesso.