Il piano regolatore generale di un Comune può prevedere, per determinate zone, l'obbligo di adottare un piano particolareggiato come condizione per il rilascio dei permessi di costruire, anche laddove per altre zone analoghe sia consentita l'edificazione diretta. Tale previsione, contenuta nelle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, costituisce una prescrizione di carattere urbanistico che vincola l'amministrazione comunale al suo rispetto, non potendo essere superata mediante un'interpretazione analogica che equipari le diverse zone. Pertanto, il diniego di un permesso di costruire motivato sulla base dell'obbligo di adottare preventivamente il piano particolareggiato ha natura vincolata e non può essere annullato per violazione delle regole procedimentali, in applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990. Inoltre, le disposizioni del piano regolatore che incidono direttamente sulle potenzialità edificatorie dei proprietari dei suoli interessati sono soggette all'onere di immediata impugnazione, in osservanza del termine decadenziale, a partire dalla pubblicazione dello strumento pianificatorio, non potendo essere contestate solo in occasione dell'impugnazione dell'atto applicativo. Infine, l'amministrazione comunale non è obbligata a rilasciare un permesso di costruire convenzionato ai sensi dell'art. 28-bis del d.P.R. n. 380/2001 ove il privato non ne abbia espressamente fatto richiesta, non potendo il giudice sostituirsi all'esercizio di poteri non esercitati dall'amministrazione.