Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14781 del 17 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14781PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'espressione verbale minacciosa, anche se diretta specificamente alla persona offesa, non integra il reato di minaccia qualora risulti essere manifestazione di un momento di ira, priva di idoneità a cagionare un effettivo turbamento psichico nella vittima, specie se pronunciata in presenza di terzi. La massima giuridica può essere così formulata: L'espressione verbale minacciosa, pur se diretta alla persona offesa, non integra il reato di minaccia quando costituisca mera manifestazione di un momento di ira, priva di concreta idoneità a provocare un effettivo turbamento psichico nella vittima, in particolare se pronunciata in presenza di terzi. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve pertanto accertare non solo la direzione della minaccia, ma anche la sua effettiva capacità di incidere sulla serenità psichica della persona offesa, tenendo conto del contesto in cui le espressioni sono state pronunciate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito Presidente del 08/03/2 -

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo Consigliere SENTE -

Dott. DE BERARDINIS Silvana Consigliere N. -

Dott. ZAZA Carlo rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo Consigliere N. 14469/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Melfi;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 13/01/2011 del Tribunale di Melfi;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udi…

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