Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37936 del 16 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:37936PEN

Massima

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Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cui all'art. 12, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998 si configura quando il datore di lavoro, al fine di trarre ingiusto profitto dalla condizione di illegalità dello straniero, gli imponga condizioni di lavoro particolarmente gravose ed esorbitanti rispetto al normale sinallagma contrattuale, come nel caso di una retribuzione notevolmente inferiore ai minimi sindacali, anche tenendo conto dell'alloggio fornito, che risulti inadeguato e precario. L'elemento soggettivo richiesto è il dolo specifico di trarre un ingiusto profitto dallo stato di illegalità del lavoratore straniero, situazione che si realizza quando l'agente, approfittando di tale condizione, imponga condizioni di lavoro particolarmente onerose ed eccessivamente svantaggiose rispetto al normale rapporto sinallagmatico. La valutazione di tali elementi deve essere effettuata in concreto, tenendo conto delle condizioni del mercato del lavoro locale e dei parametri retributivi applicati nel settore di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 579/2008 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 05/07/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Con sentenza in data 5.7.2011 la Corte d'appe…

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