Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34525 del 2 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34525PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo della motivazione di un provvedimento cautelare, non deve stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze del ricorrente si risolvono in una mera critica al merito della decisione impugnata, senza indicare la correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, cadendo così nel vizio di aspecificità. In tali casi, la Corte di cassazione, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende, disponendo altresì la trasmissione della decisione al direttore dell'istituto penitenziario in cui l'indagato si trova ristretto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato BOSCO Francesco, quale difensore di RU. Da. (n. (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Torino, in data 13/02/2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Vito D'Ambrosio, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 25/01/2008, il Giudice per le indag…

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