Il tentativo di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia di divulgare fotografie compromettenti, tenta di costringere la vittima a versargli una somma di denaro, anche se la richiesta è formulata nei confronti di un ente diverso dalla persona offesa, purché tale richiesta sia strumentale a ottenere un ingiusto profitto dalla vittima. La condotta estorsiva è integrata anche quando l'agente non abbia ancora presentato l'esposto contenente le minacce, essendo sufficiente che la vittima ne sia stata informata. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che la richiesta di denaro sia stata formulata nei confronti di un soggetto diverso dalla persona offesa, essendo sufficiente che tale richiesta sia strumentale a ottenere un ingiusto profitto dalla vittima. Inoltre, la valutazione della credibilità delle dichiarazioni testimoniali, ove sorrette da elementi oggettivi, rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti travisata la prova in modo evidente e decisivo.