Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5285 del 11 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5285PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 (impiego del metodo mafioso nella commissione dei singoli reati o finalità di agevolare, con il delitto posto in essere, l'attività dell'associazione per delinquere di stampo mafioso) può concorrere con l'aggravante di cui agli artt. 628, comma 3, n. 3 e 629, comma 2, c.p. (circostanze aggravanti del reato di estorsione), in quanto tali aggravanti non sono incompatibili tra loro e la loro applicazione cumulativa non determina una duplicazione ingiustificata della risposta sanzionatoria. La valutazione della gravità del fatto, ai fini della determinazione della pena, deve tenere conto di tutti gli elementi di contesto e di condotta che caratterizzano il reato, senza che la motivazione debba necessariamente esplicitare in modo analitico ogni singolo profilo valutativo, essendo sufficiente che essa risulti logica e coerente nell'indicare le ragioni che hanno condotto alla quantificazione della sanzione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, in assenza di specifici vizi denunciati, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, la cui entità deve essere commisurata alla natura delle questioni dedotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FA. Fr. , n. in (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, emessa il 29.11.2007;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale. DE SANTIS F., che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con la decisione in epigrafe indicata, …

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