Il trasferimento di un'attività commerciale su area pubblica da una zona mercatale ad un'altra può essere disposto dall'amministrazione comunale esclusivamente in aree appositamente attrezzate, in applicazione della previsione normativa di cui all'art. 12, comma 3, della l.r. n. 18/2001. Tale previsione, tuttavia, non trova applicazione in relazione ad attività mercatali caratterizzate da un impegno temporale limitato, come nel caso di un mercato settimanale, in quanto in tali ipotesi non si verifica una stabile distrazione dell'area dalla sua destinazione primaria, consentendo così all'amministrazione di procedere al trasferimento senza la necessità di individuare una nuova area appositamente attrezzata. Pertanto, il diniego opposto dall'amministrazione comunale al trasferimento di un'attività commerciale su area pubblica, svolta con cadenza settimanale, dalla nuova sede assegnata ad una precedente zona mercatale, è legittimo, in quanto la normativa regionale non impone l'obbligo di individuare una nuova area attrezzata per lo svolgimento di tale attività, essendo sufficiente che l'area prescelta sia idonea allo svolgimento dell'attività mercatale per le poche ore settimanali di impegno, senza pregiudicare la sua destinazione primaria. Il provvedimento di diniego, inoltre, non viola il principio del contraddittorio, in quanto l'amministrazione ha adeguatamente motivato le ragioni del rigetto, fondate sulla limitata durata temporale dell'attività mercatale e sulla necessità di tutelare gli interessi della maggioranza degli operatori commerciali già insediati nella nuova sede, senza che ciò comporti un'ingiustificata compressione del diritto del ricorrente di esercitare la propria attività commerciale.