Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37117 del 26 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:37117PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nei confronti di una persona gravemente indiziata di appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso è legittimo qualora il reddito dichiarato dal proposto risulti sproporzionato rispetto al patrimonio di cui risulta titolare, anche formalmente, unitamente al coniuge. In tali casi, grava sul proposto l'onere di dimostrare la legittima provenienza dei beni, non essendo sufficiente la mera ipotesi logica di un contributo economico da parte di familiari facoltosi. La limitazione del sindacato di legittimità sui provvedimenti di prevenzione, riconosciuta dalla Corte Costituzionale, non consente un controllo sull'adeguatezza e coerenza logica dell'iter motivazionale, purché il giudice di merito abbia dato conto degli elementi fattuali ritenuti idonei a fondare il giudizio formulato, in applicazione della presunzione di illecita provenienza del patrimonio sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dall'indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesc - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 156/2005 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 10/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

lette le conclusioni del PG Dott. Gaeta Pietro, per il rigetto del ricorso.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Con decreto in data 10/2-22/4/2011 la Corte di Appello di Napoli confermava il decreto in data 25/5/2005, appellato da (OMISSIS)…

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