Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, è tenuto a contemperare le esigenze di salute e mobilità dei dipendenti disabili con le esigenze di viabilità e di cura degli interessi pubblici, individuando soluzioni idonee a soddisfare le specifiche necessità del lavoratore, senza tuttavia violare il principio di parità di trattamento rispetto agli altri dipendenti. Pertanto, il Comune può legittimamente negare l'assegnazione di un posto auto riservato in prossimità della sede di lavoro, ove abbia prospettato al dipendente disabile soluzioni alternative, come il parcheggio in strutture comunali dotate di adeguata accessibilità, il trasferimento presso uffici con ampi parcheggi o l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici, purché tali soluzioni siano idonee a soddisfare le esigenze di salute e mobilità del lavoratore, senza discriminazioni rispetto agli altri dipendenti. L'Amministrazione, in ogni caso, è tenuta a motivare adeguatamente il diniego, valorizzando il confronto con il dipendente e la ricerca di soluzioni condivise, al fine di garantire il giusto contemperamento tra i diversi interessi pubblici e privati in gioco.