Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10303 del 15 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:10303PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando sussistono gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione dell'indagato a un sodalizio criminoso caratterizzato da un vincolo associativo stabile e permanente, dalla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dal metodo mafioso, nonché dalla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà. Tali elementi possono essere desunti da un complesso di elementi indiziari, anche di natura indiziaria, quali conversazioni intercettate, ruoli e compiti svolti dall'indagato nell'ambito del sodalizio, episodi dimostrativi dell'intraneità dell'indagato al gruppo criminale e della sua disponibilità ad assecondarne le iniziative, anche di natura imprenditoriale, senza che sia necessaria la prova di specifici atti esecutivi del programma criminoso. Il giudizio di gravità indiziaria non richiede la precisione e la concordanza degli elementi probatori, ma soltanto che gli stessi siano ancorati a fatti certi, di natura logica o rappresentativa, idonei a far desumere con elevata probabilità l'attribuzione del reato all'indagato, secondo un giudizio prognostico di elevata probabilità di colpevolezza, che non si risolve in una sommaria delibazione ma si avvicina a un giudizio di colpevolezza, sia pure presuntivo e condotto allo stato degli atti. La valutazione del giudice cautelare, fondata su tali principi, è sindacabile in sede di legittimità solo con riferimento all'adeguatezza e alla congruenza del tessuto argomentativo, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa e, per il ricorrente, più adeguata valutazione delle risultanze delle indagini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefan - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 314/2011 TRIBUNALE LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 21/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELA TARDIO;

sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. GIUSEPPINA FODARONI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

preso atto che nessuno e' comparso per il ricorrente.

RITENUTO IN FATTO

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