Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7249 del 24 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7249PEN

Massima

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Il dolo generico richiesto per la configurabilità del reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è integrato dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che l'agente si rappresenti e voglia fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, essendo sufficiente che il dolo si esprima in modo graduale nel corso della progressione degli atti persecutori. Pertanto, il dolo generico può ritenersi sussistente anche quando l'imputato, pur non avendo inizialmente la piena consapevolezza delle "enormi" ricadute che i suoi comportamenti avrebbero comportato in pregiudizio della persona offesa, abbia comunque agito nella consapevolezza dell'idoneità delle proprie condotte a determinare un grave stato di ansia e paura nella vittima, come dimostrato dall'incessante progressione in termini di gravità degli atti persecutori posti in essere, fino all'esplosione di colpi d'arma da fuoco che hanno costretto la vittima a buttarsi a terra. In tali casi, la valutazione del giudice di merito circa la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, se adeguatamente motivata, è sottratta al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3216/2014 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 07/01/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. FIMIANI Pasquale che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 7.1.2015 la Corte di Appello di Brescia confermava la sentenza…

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