Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28201 del 9 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28201PEN

Massima

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Il legittimo esercizio del diritto di critica, anche se espresso con toni polemici, non integra gli estremi delle fattispecie delittuose di ingiuria e diffamazione, purché non si traduca in gratuiti attacchi alla sfera personale della persona offesa, ma rimanga nell'ambito della valutazione dell'operato professionale della stessa. Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'esimente di cui all'art. 51 c.p., deve verificare se le espressioni utilizzate, pur integrando gli elementi oggettivi dei reati contestati, siano giustificate dalle finalità di critica all'attività svolta dalla persona offesa nell'esercizio delle proprie funzioni, senza eccedere i limiti dell'ordinaria polemica. L'accertamento di tali circostanze, che attiene al merito della vicenda, è insindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato L. - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto il 23.5.2007 da:

avv. CIGNITTI Antonio, difensore della parte civile Ma. Lu. ;

avverso la sentenza del Tribunale di Roma del 27 marzo 2007;

nel procedimento penale a carico:

AN. Fr. , nato a (OMESSO);

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto dr. Carmine Stabile, che…

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