Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7491 del 17 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7491PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la fede pubblica, la pubblica amministrazione e il patrimonio, realizzato attraverso un preordinato sistema operativo messo in atto da un gruppo imprenditoriale, è configurabile quando sussistono i seguenti elementi: 1) Un vincolo associativo tendenzialmente permanente o stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati. 2) L'indeterminatezza del programma criminoso, che lo distingue dall'accordo che sorregge il concorso di persone nel reato. 3) L'esistenza di una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea e adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira, anche se preesistente alla ideazione criminosa e già dedita a finalità lecite. Tale struttura associativa può realizzarsi attraverso la costituzione di società diverse, collegate sotto il profilo personale, operativo e finanziario, l'utilizzo di legami con pubblici ufficiali e funzionari in posizioni-chiave, la pianificazione di spese di commessa inferiori ai costi reali, l'introduzione di varianti strutturali finalizzate a ridurre i costi e aumentare i profitti, l'alterazione di registri di cantiere e verbali di collaudo, nonché la scelta di direttori dei lavori e componenti delle commissioni di collaudo compiacenti. La gravità indiziaria di tale reato associativo può essere desunta da un complesso di elementi indiziari convergenti, quali intercettazioni telefoniche e ambientali, documentazione sequestrata, risultanze di indagini della Guardia di Finanza e consulenze tecniche, senza che sia necessaria l'apposita creazione di una organizzazione criminale, essendo sufficiente il coinvolgimento di una struttura preesistente già dedita ad attività lecite. Quanto alle esigenze cautelari, il pericolo concreto di reiterazione della condotta criminosa, pur ritenuto sussistente dal giudice di merito, può essere adeguatamente fronteggiato con una misura interdittiva di durata limitata, in considerazione della circostanza che l'indagato si sia dimesso da tempo da tutti gli incarichi societari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 9 aprile 2013 dal Tribunale di Bari;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. ANIELLO Roberto, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentiti i difensori avv. (OMISSIS) del foro di Roma e avv. (OMISSIS) del foro di Bari, che han…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.