Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21254 del 26 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21254PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 sussiste quando vi sia un accordo tra più soggetti diretto a costituire una struttura permanente finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di cui all'art. 73 del medesimo decreto, anche in assenza di una complessa organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, predisposte per il perseguimento del fine comune, con il contributo consapevole e volontario di ciascun associato. La partecipazione all'associazione può desumersi anche dalla condotta di chi, pur non ricoprendo un ruolo apicale, fornisca un contributo stabile e durevole all'attività dell'organizzazione, come nel caso di colui che si occupi della detenzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, consapevole di agire nell'ambito di un'unica associazione e di contribuire con i propri apporti alla realizzazione del fine comune di trarre profitti dal traffico di droga. In tali ipotesi, la parziale ammissione di responsabilità da parte dell'indagato in relazione ai singoli episodi di detenzione e spaccio può essere valorizzata come riconoscimento degli addebiti non controvertibili, e non come strategia per sottrarsi a responsabilità più gravi connesse al delitto associativo. Sussistono, inoltre, le esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p. quando l'articolazione del contesto associativo, la gravità delle condotte poste in essere e la negativa personalità dell'indagato, dedito alla ricerca di illeciti profitti mediante traffici di droga, esprimano un'elevata pericolosità sociale che può essere adeguatamente contenuta solo con la custodia cautelare in carcere, nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - rel. Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. AL. (DETTO AL. O RI. ) N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 467/2010 TRIB. LIBERTA' di TRIESTE, del 14/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. SARDELLA che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 14 ottobre 2010 il Tri…

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