Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza contingibile ed urgente emessa dal Sindaco del Comune di Portovenere per il ripristino dell'alveo naturale del canale di Ria e la predisposizione di uno studio di regimentazione delle acque superficiali, ha rilevato che il provvedimento impugnato è stato successivamente annullato in autotutela dal Comune resistente, venendo così meno l'interesse al ricorso. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che l'illegittimità dell'ordinanza contestata derivava dalla mancanza di tempestività dello strumento utilizzato rispetto agli eventi alluvionali cui voleva porre rimedio, nonché dall'avvenuta eliminazione della situazione di pericolo che avrebbe in astratto legittimato l'adozione del provvedimento extra-ordinem. Ciò, fermo restando la necessità di una disamina sulla ripartizione degli oneri necessari a porre rimedio ad una situazione di compromissione del territorio risalente quantomeno al 1998. Pertanto, il Tribunale, dichiarando il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ha compensato per metà le spese di lite, ponendo a carico del Comune resistente le ulteriori spese liquidate complessivamente in € 1.000. La massima che può essere tratta dalla sentenza è la seguente: L'ordinanza contingibile ed urgente adottata dall'autorità comunale per il ripristino di situazioni di pericolo derivanti da eventi alluvionali deve essere tempestiva rispetto all'emergenza da fronteggiare e presuppone la sussistenza di una concreta situazione di pericolo, la cui eliminazione determina il venir meno dell'interesse al ricorso avverso il provvedimento, con conseguente compensazione parziale delle spese di lite.