Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26511 del 26 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26511PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso deve essere provata attraverso elementi concreti e specifici, che dimostrino il contributo effettivo e continuativo dell'indagato all'attività del sodalizio criminale. Non è sufficiente la mera percezione della sua appartenenza al gruppo o la generica attribuzione di un ruolo all'interno dell'organizzazione, in assenza di condotte delittuose che si protraggano nel tempo e siano sintomatiche del suo stabile inserimento nell'associazione. Inoltre, la corresponsione di somme di denaro, pur se riconducibile all'ambiente mafioso, non costituisce di per sé prova della partecipazione associativa, se non accompagnata da altri elementi che ne comprovino il legame duraturo con il sodalizio. Allo stesso modo, il fatto di essersi falsamente autoaccusato di un delitto, al fine di favorire un altro membro del gruppo, integra il reato di favoreggiamento personale e non la fattispecie associativa, salvo che tale condotta non si inserisca in un contesto di più ampia e prolungata collaborazione con l'organizzazione criminale. In definitiva, la valutazione della partecipazione ad un'associazione mafiosa richiede un'analisi complessiva e puntuale degli elementi indiziari, senza poter desumere automaticamente tale partecipazione da singoli episodi o comportamenti, ma verificando la loro idoneità a dimostrare il concreto e duraturo inserimento dell'indagato nell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/12/2016 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI PAOLO che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.