Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15997 del 8 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15997PEN

Massima

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Il giudice penale, nel valutare la legittimità di un intervento edilizio, deve verificare la conformità dello stesso a tutti i parametri di legalità fissati dalla legge, dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dalla concessione edificatoria, non limitandosi alla mera esistenza formale del provvedimento amministrativo autorizzatorio. Pertanto, anche in presenza di una concessione edilizia, il giudice penale può ravvisare il reato di esecuzione di lavori edilizi in assenza di concessione qualora accerti l'illegittimità della concessione stessa, senza necessità di procedere alla previa disapplicazione dell'atto amministrativo. L'accertamento della conformità dell'intervento edilizio ai parametri di legalità urbanistica ed edilizia costituisce infatti elemento costitutivo o normativo dei reati contemplati dalla normativa urbanistica, in quanto attiene all'individuazione del parametro di legalità urbanistica ed edilizia quale ulteriore interesse protetto dalle relative disposizioni. Nell'effettuare tale valutazione, il giudice penale deve considerare non solo gli aspetti formali, ma anche gli elementi sostanziali che concorrono a determinare la condotta criminosa, ivi compreso l'atto amministrativo, verificando in particolare l'unitarietà strutturale, funzionale e architettonica dell'intervento realizzato, al fine di accertare la corretta applicazione degli indici di edificabilità previsti dalla normativa urbanistica. Pertanto, qualora il giudice accerti che l'intervento edilizio, pur formalmente autorizzato da una concessione, costituisce in realtà un unico corpo edilizio realizzato su una superficie superiore ai limiti previsti, egli può ritenere la concessione illegittima e, di conseguenza, ravvisare il reato di esecuzione di lavori edilizi in assenza di concessione, senza necessità di procedere alla previa disapplicazione dell'atto amministrativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 21.9.2012 del Tribunale di Palermo;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentite le conclusioni del P. G., Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

sentito il difensore, avv. (OMISSIS) in sost. dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 21.9.2012 il Tribunale di Palermo rigettava la r…

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