Il reato di falso ideologico commesso da un privato cittadino mediante l'alterazione di una precedente denuncia di smarrimento, al fine di simulare un furto di autovettura, deve essere qualificato ai sensi dell'art. 482 c.p. (falsità in scrittura privata), e non dell'art. 476 c.p. (falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici), in assenza del coinvolgimento di un pubblico ufficiale nella contraffazione. Tuttavia, tale diversa qualificazione giuridica non produce effetti, in quanto il reato risulta comunque estinto per prescrizione, considerando le sospensioni intervenute. Inoltre, la recidiva semplice non incide sul calcolo della prescrizione, in applicazione della disciplina più favorevole di cui alla L. n. 251 del 2005. La motivazione relativa all'attribuzione della condotta di falsificazione all'imputato, basata su una mera comparazione grafica, e la natura "grossolana" del falso, non integrano vizi di motivazione rilevanti ai fini dell'annullamento della sentenza, essendo ormai maturata la causa di estinzione del reato per prescrizione.