Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7274 del 24 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:7274PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni sulla propria identità personale, di cui all'art. 495 c.p., comma 1, si prescrive nel termine massimo di dieci anni dal suo ultimo compimento, decorso il quale non può più essere perseguito. Pertanto, qualora l'ultimo fatto di falsa dichiarazione sia stato commesso in data antecedente di oltre dieci anni rispetto alla pronuncia della sentenza di appello, il reato deve essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, con conseguente annullamento senza rinvio della condanna relativa. Il giudice di appello, nel valutare la prescrizione del reato, non può esimersi dall'esaminare la questione, neppure in assenza di specifiche contestazioni da parte dell'imputato, in quanto la prescrizione costituisce una causa di estinzione del reato rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 9243/17 Corte di Appello di Torino del 14/12/2017;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita la relazione del consigliere, Dr. ((omissis));
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di Appello di Torino ha parzialmente riformato la decisione di…

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