Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sulla richiesta di concessione dell'assegno di cura è illegittimo e comporta l'obbligo per l'amministrazione di provvedere esplicitamente sulla domanda entro un termine perentorio, decorso il quale, in caso di ulteriore inerzia, subentra un commissario ad acta con il compito di adottare il provvedimento dovuto. L'accoglimento della richiesta da parte dell'amministrazione, anche in esecuzione dell'ordine del commissario, esaurisce l'obbligo di provvedere, mentre eventuali contestazioni sul quantum o sulla decorrenza del beneficio, nonché sul pagamento delle spese di giudizio, esulano dal compito del commissario e devono essere fatte valere in separata sede. L'amministrazione è pertanto tenuta a provvedere esplicitamente sulla domanda di assegno di cura entro il termine stabilito, decorso il quale, in caso di ulteriore inerzia, subentra il commissario ad acta con il compito di adottare il provvedimento dovuto, senza che il commissario sia competente a decidere su questioni relative al quantum, alla decorrenza o al pagamento delle spese di giudizio, che devono essere fatte valere in separata sede.