Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4571 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4571PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La falsa dichiarazione di possedere la cittadinanza italiana o di altro Paese dell'Unione Europea, resa al fine di ottenere un beneficio pubblico previsto dalla legge, integra gli estremi del reato di truffa aggravata, in quanto costituisce un artificio idoneo a indurre in errore l'ente erogatore, il quale è tenuto per legge a fare affidamento sulla veridicità di tali dichiarazioni sostitutive. La condotta fraudolenta non perde la sua rilevanza penale per il fatto che il funzionario pubblico avrebbe potuto agevolmente rilevare la falsità della dichiarazione attraverso il controllo del documento di identità esibito, in quanto l'obbligo di verifica non esonera il privato dalla responsabilità penale derivante dalla presentazione di una falsa attestazione. Inoltre, la confusione ingenerata dalla disciplina amministrativa o la peculiarità del contesto in cui il beneficio è stato introdotto non escludono la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, atteso che il requisito della cittadinanza era di immediata percezione e chiaramente indicato nel modulo sottoscritto dal richiedente. Pertanto, la falsa dichiarazione sulla cittadinanza, resa al fine di ottenere indebitamente un contributo pubblico, integra gli estremi del reato di truffa aggravata, non potendo essere assorbita nell'ipotesi residuale di cui all'art. 316-ter c.p., in quanto la condotta fraudolenta si è concretizzata in artifici e raggiri idonei a indurre in errore l'ente erogatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 18 luglio 2007;

nei confronti di:

MA. Fl. ;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. Pietro Curzio;

Udito il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, in persona del Sostituto Dott. Carmelo Stabile…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.