Il permesso di soggiorno per attesa occupazione, previsto dall'art. 22 comma 11 del D.Lgs. 286/1998, ha una durata massima di un anno, non rinnovabile, e può essere rilasciato solo a condizione che lo straniero dimostri di possedere un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore all'importo dell'assegno sociale, ai sensi dell'art. 29 comma 3 lett. b) del medesimo decreto. Decorso il termine annuale, in assenza di un nuovo contratto di lavoro subordinato o di altro titolo di soggiorno, lo straniero è tenuto a lasciare il territorio nazionale. L'amministrazione ha l'obbligo di negare il rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione qualora accerti che lo straniero sia privo di attività lavorativa e di reddito minimo adeguato al proprio sostentamento, non essendo configurabile alcun potere discrezionale di proroga oltre il termine di un anno previsto dalla normativa di settore. Il provvedimento di diniego del rinnovo, adottato in presenza di tali presupposti, è pertanto legittimo e non richiede ulteriori valutazioni in ordine alla durata complessiva del soggiorno dello straniero o all'assenza di pericolosità sociale dello stesso.