Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24008 del 4 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24008PEN

Massima

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Il giudice chiamato a valutare la sussistenza del requisito dell'attualità della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale non può fondarsi esclusivamente sull'esito di un precedente procedimento penale, ma ha l'onere di verificare in concreto la persistenza della pericolosità del proposto, specie quando sia decorso un apprezzabile periodo di tempo tra l'epoca dell'accertamento in sede penale e il momento della formulazione del giudizio sulla prevenzione. Tale verifica in concreto è necessaria anche quando la condotta rilevante ai fini della pericolosità sociale sia risalente nel tempo, non essendo ammissibile una presunzione di pericolosità derivante unicamente dall'esito del procedimento penale pregresso. Il giudice deve quindi procedere a un'autonoma valutazione della pericolosità attuale del soggetto, senza potersi limitare a un mero richiamo alla modestia della misura preventiva irrogata in precedenza, in quanto tale elemento non è sufficiente a integrare la motivazione richiesta in ordine alla persistenza della pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angel - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 115/2013 CORTE APPELLO di BARI, del 10/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di Cassazione Dott. Gialanella A., che ha concluso per l'annullamento del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

Con decreto deliberato in data 10/04/2014, la Corte di appello di Bari ha rigett…

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