Il concorso nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura anche per il migrante che, pur non essendo promotore od organizzatore del trasporto, fornisce un contributo essenziale alla realizzazione del delitto, come l'indicazione della rotta di navigazione attraverso l'utilizzo di strumenti di orientamento. Tale condotta non può essere considerata un mero "contributo occasionale del passeggero" finalizzato alla propria e altrui sopravvivenza, in quanto il migrante ha consapevolmente scelto di affidarsi ad un'organizzazione criminale per raggiungere illegalmente il territorio italiano, concorrendo così a creare la situazione di pericolo da cui discende la sua stessa necessità di salvataggio. In tale ipotesi, pertanto, non ricorrono i presupposti per l'applicazione della causa di giustificazione dello stato di necessità di cui all'art. 54 c.p., poiché il pericolo è stato determinato dalla volontaria condotta del soggetto agente.