Il comportamento collaborativo dell'imputato, che facilita l'attività degli inquirenti, non è di per sé sufficiente per l'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990, essendo necessario che il contributo fornito abbia avuto una valenza essenziale, consentendo il sequestro di quantitativi rilevanti di stupefacente che, in assenza della collaborazione, non sarebbero stati recuperati. L'applicabilità di tale attenuante è, quindi, subordinata alla sussistenza di una specifica previsione normativa, collegata a un comportamento operoso dell'imputato volto a evitare che l'attività criminosa sia proseguita nel tempo o incrementata in intensità, elementi che non ricorrono nel caso in cui l'imputato si sia limitato a indicare il nascondiglio della droga durante una perquisizione domiciliare, anticipando di poco quanto gli inquirenti avrebbero comunque scoperto. Inoltre, il comportamento reticente dell'imputato in relazione ai suoi fornitori contribuisce a escludere la sua qualificazione come collaboratore ai sensi della citata disposizione.