Il trasferimento d'ufficio di un pubblico dipendente deve essere adeguatamente motivato, tenendo conto non solo delle esigenze di servizio, ma anche della situazione personale e familiare del dipendente, in particolare quando questi abbia a proprio carico familiari portatori di handicap grave. L'amministrazione è tenuta a valutare con particolare attenzione tali situazioni, bilanciando le esigenze organizzative con il diritto del dipendente alla tutela della propria sfera familiare e personale, nel rispetto dei principi di ragionevolezza e proporzionalità. Il mancato esame della situazione familiare del dipendente e l'adozione di un provvedimento di trasferimento sulla base di motivazioni contraddittorie o non coerenti con l'iter procedimentale determina l'illegittimità del provvedimento. Inoltre, l'amministrazione è tenuta a valutare con tempestività e congruità le istanze del dipendente volte a far valere i benefici previsti dalla legge n. 104/1992 a tutela dei familiari portatori di handicap grave, senza poter sospendere sine die tale valutazione in attesa dell'esito di un giudizio su un diverso provvedimento che non riguardi direttamente l'applicazione di tale normativa.